Serena Fasan è stata trovata morta nel suo appartamento a Castelfranco Veneto in provincia di Treviso, in cui viveva con il compagno Matteo Piva, 37enne titolare del pub “Ai do gati” e il figlioletto di due anni.
Non ci sarebbe alcuna correlazione tra la morte di Serena Fasan e il suicidio dello zio
Purtroppo la scomparsa della giovane farmacista è diventato un vero caso di cronaca, infatti poche ore prima si era tolto la vita lo zio della ragazza, tale Simone Fasan, un decoratore edile di Salvarosa che nella notte tra mercoledì e giovedì si è tolto la vita, gettandosi dal ponte sul torrente Astego, tra Crespano e Paderno del Grappa.
Secondo gli inquirenti non si sarebbe alcuna correlazione tra i due decessi, ma il sostituto procuratore Mara Giovanna De Donà ha ugualmente richiesto l’effettuazione di un’ispezione cadaverica esterna della salma dell’uomo, avvenuta ieri e che non avrebbe peraltro fatto emergere elementi nuovi sulla vicenda. Se il Magistrato incaricato alle indagini parla di omicidio volontario, la famiglia della 37enne abbraccia l’ipotesi di una tragica fatalità:”Non sappiamo con certezza cosa l’abbia uccisa, so solo che era la figlia migliore del mondo», ma bisognerà approfondire meglio la questione visto che sono stati trovati dei segni sul collo della vittima.
Attualmente l’appartamento di Serena Fasan è stato messo sotto sequestro, così come il cellulare della farmacista ritrovato a pochi metri dalla salma e che non mostrerebbe nessuna anomalia, se non una serie di chiamate non risposte effettuate dalla famiglia della ragazza quando lei era già morta.
Dalle ultime informazioni in nostro possesso sappiamo che gli inquirenti hanno interrogato questa mattina i vicini della 37enne per comprendere la dinamica dei fatti, così è emerso che tutti avevano sentito un urlo alla quale però nessuno ha dato peso, mentre il marito ha raccontato:”Quando ho aperto la porta era già morta, il corpo era rigido, le labbra serrate e schiumava sangue dalla bocca. Non sappiamo con certezza cosa l’abbia uccisa”.
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